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Roma
Pier Luigi Nervi fu legato da un rapporto specialissimo con Roma, la città in cui si trasferì agli inizi degli anni Venti per avviare la propria attività e dove fu presto impegnato in incarichi di ogni tipo, in Italia e all’estero, per proprio conto o in collaborazione con alcuni dei più importanti architetti del Novecento.
A Roma quindi Nervi impianto’ il suo studio e qui costitui la sua impresa di costruzioni. Nella Capitale, Pier Luigi Nervi realizzo’ alcune tra le sue opere più celebri, spaziando attraverso diverse tipologie costruttive e segnandone in maniera indelebile il paesaggio urbano. Presso l’ateneo romano, Nervi insegno’ a lungo, lasciando un ricordo indelebile presso diverse generazioni di architetti.
Le opere realizzate da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi di Roma del 1960, espressione matura della sua continua sperimentazione, possono essere riguardate, nella prospettiva storica, come veri e propri monumenti del made in Italy. All’epoca le calotte minutamente ondulate o nervate, i pilastri sagomati, i solai a nervature isostatiche offrivano una cornice ideale al grande spettacolo olimpico, contribuendo a diffondere nel mondo l’immagine del miracolo italiano. Una sintonia speciale, quella che si instaura tra le architetture nerviane e l’olimpiade romana, che oggi, a distanza di cinquant’anni, ci appare ancor più nitida. Per l’occasione olimpica Nervi progetta e costruisce quattro capolavori: il Palazzetto dello Sport al Flaminio, il Palazzo dello Sport all’Eur, lo Stadio Flaminio, il viadotto di Corso Francia.
Le leggerissime strutture sono esempi emblematici della personalissima concezione statica di Nervi, che sfruttando in modo assolutamente originale la resistenza per forma ribadisce la sua osservanza al principio di economia, anche come fondamento della qualità estetica.
L’Aula delle Udienze Papali fu l’ultima delle strutture realizzate da Pier Luigi Nervi a Roma. Affrontato ormai in età avanzata, all’età di 72 anni, il progetto per l’Aula delle Udienze in Vaticano impegno’ Pier Luigi Nervi per buona parte dell’ultima fase della sua carriera di progettista. Per quasi otto anni Nervi lavoro’ a quest’opera che resta un unicum nella sua carriera e rappresenta l’ultimo caso di grande committenza papale, affidata direttamente dal Pontefice Paolo VI a Nervi, che concepi per lui un edificio dalla forte pregnanza simbolica e costruttiva. Nata per accogliere i pellegrini che giungono a Roma ad incontrare il Papa, l’Aula delle Udienze è una macchina di comunicazione straordinariamente efficace, capace di coinvolgere i fedeli presenti in una esperienza di incontro con il pontefice al contempo diretta e mediata dalla suggestione simbolica dello spazio.
4 CANTIERI IN 4 ANNI: CRONOLOGIA DI UN "MIRACOLO ITALIANO"
Il 25 agosto 1960 comincia la XVII Olimpiade: le originali strutture made in Italy che incorniciano l'evento sono state realizzate da Pier Luigi Nervi non solo come progettista ma anche come costruttore. Nella Ingg. Nervi e Bartoli, fondata nel 1932, lavorano negli anni dei cantieri olimpici, oltre al socio, il cugino Giovanni Bartoli, i suoi figli, appena laureati, in particolare Mario, ingegnere, e in seguito Vittorio, architetto; mentre Antonio, il maggiore, anche lui architetto, lo affianca nello Studio di progettazione, che si avvale inoltre di una decina di impiegati e pochi consulenti esterni. Nell'impresa, fedelissimi capomastri, specializzati nel confezionare i pezzi prefabbricati di ferrocemento e nella messa in opera del Sistema Nervi, sono aiutati da manovali e generici che si occupano soprattutto del cantiere in opera. La sede dello studio è nella stessa palazzina in cui Pier Luigi vive, a lungotevere Arnaldo da Brescia, mentre l'impresa ha il deposito in via della Magliana.
I quattro cantieri del Palazzetto, dello Stadio, del Palazzo e del Viadotto, si incastrano temporalmente l'uno con l'altro e i primi vanno portati a compimento mentre si mettono a punto i progetti per gli altri. E non si tratta certo di cantieri ordinari: gli esiti rappresentano infatti alcuni dei principali capolavori dell'ingegneria italiana del Novecento e, in particolare, di quel periodo d'oro che coincide con il boom economico.
4 capolavori in 4 anni, dunque: una impresa resa possibile dal Sistema Nervi. Tutti i cantieri sono chiusi nel rispetto rigoroso dei tempi e dei costi previsti, senza nessun incidente o infortunio di operai. Ogni lavoro viene documentato da una fitta e ordinata sequenza fotografica: le "fotoschede" ci restituiscono oggi la dinamica della costruzione, quasi fossero i fotogrammi di una pellicola.
Durante questa impegnativa sequenza, Nervi tra l'altro progetta e realizza anche il trampolino per i tuffi nella piscina del Foro Italico e partecipa senza successo ai concorsi olimpici per il velodromo (in particolare, il progetto è elaborato e firmato da Antonio) e per l'aeroporto internazionale di Fiumicino (oltre a progettare e realizzare numerose altre strutture non legate ai Giochi).